Nella bioplastica Apilon 52 Bio, prodotta dall’azienda Api, il contenuto di materie prime rinnovabili arriva al 70%, promettendo di mantenere le stesse caratteristiche e standard qualitativi dei tradizionali TPU derivati da fonti sintetiche. Derivato della canna da zucchero, esposto all’aria o immerso nell’acqua questo materiale mantiene la stessa durata, resistenza alle abrasioni e alle trazioni e la stessa morbidezza della plastica usata normalmente per la produzione di suole. Il processo di biodegradabilità inizia in condizioni di compostaggio: al macero, sotto terra, nelle discariche dell’indifferenziato, condizioni grazie alle quali inizia a degradarsi e si trasforma in biossido di carbonio, acqua (o metano), sali minerali e biomassa, ad opera di microorganismi quali batteri, funghi ed alghe. Con il progetto Apinat bio per Puma sono state realizzate le suole della sneaker Puma In Cycle “Basket”.